In questi giorni si è aperta a Palazzo Reale “L’arte delle donne”, che espone quadri eseguiti da donne, e la nuova grande pittura eseguita da Patrizia Comand che in questi giorni appare sulla facciata del Duomo, in occasione proprio delle festività natalizie, sembra essere un ideale proseguimento del percorso museale.
Due bambini osservano alcuni angeli dormienti, disposti quasi a suggerire un arco, la figura architettonica perfetta; è questo un incontro tra il divino e l’umano: gli angeli e l’uomo nella sua forma più pura, la fanciullezza.
Gli angeli sono “puri spiriti” che si pongono come tramite tra l’uomo e Dio ed aiutano ad abbreviare questa distanza altrimenti incolmabile; questi esseri spirituali, incorporei sono però qui raffigurati con sembianze chiaramente umane e non certo asessuate smisuratamente femminili.
Gli angeli racchiusi nelle loro ali dormono e i bambini sembrano volere delicatamente e ingenuamente richiamarli a vegliare sul mondo.
Ma al di là dell’interpretazione della pittura, che una volta licenziata dall’artista appartiene solo a noi, colpisce l’approfondito studio dell’anatomia dei corpi, il delicato panneggio, che non li copre ma sembra assecondarli, e la magia cromatica dello sfondo di colore intangibile eppure capace di suggerire compiutamente il senso di profondità prospettica.
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